LOUIS BOURJAC
PIGALLE
A cura di Matteo Pacini
30 Marzo – 20 Aprile 2012
COMUNICATO STAMPA
21052 BUSTO ARSIZIO
3° Festival Fotografico Italiano
Ottobre 2012 – 25 novembre 2012
Mostre-Proiezioni-Multivisioni-Lettura Portfolio-Seminari-Editoria-Concorsi-Workshop
L’Archivio Fotografico Italiano, con il contributo e il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura Giovani e Futuro del Comune di Busto Arsizio (Va), e con il patrocinio dei comuni di: Gorla Maggiore, Gorla Minore, Solbiate Olona, Fagnano Olona, Marnate e Olgiate Olona, dell’Amministrazione Provinciale di Varese, con la collaborazione di EPSON Italia – Sponsor Tecnologico, della Fondazione Montevecchio di Samarate (Va) e della Fondazione Torre Colombera di Gorla Maggiore (Va), organizza dal 13 ottobre 2012 al 25 novembre 2012 il 3° Festival Fotografico Italiano. La fotografia torna protagonista a Busto Arsizio, con un evento nazionale che prevede 32 mostre sparse in città, seminari, workshop, proiezioni, multivisioni, cinema, letture dei portfolio, presentazione di libri, concorsi, intrattenimenti musicali. L’iniziativa nasce dal desiderio di proporre un evento dedicato alla fotografia d’autore in Lombardia a Busto Arsizio, la più grande città dell’alto milanese, nota fin dall’800 per gli insediamenti industriali tessili, che esportavano in tutto il mondo prodotti eccellenti, situata sull’asse del Sempione, che mette in comunicazione Milano, la vicina Svizzera e la Francia, in un susseguirsi di paesaggi inebrianti, dalle Prealpi Varesine al Lago Maggiore, apprezzati da un turismo internazionale, e quindi occasione per un lieto soggiorno per quanti, partecipando all’evento si fermeranno più giorni nel territorio. Una proposta ideata per attrarre un folto pubblico da diversi luoghi, anche dall’estero, proponendo un percorso visivo che si dirama dalla fotografia storica al reportage d’autore, dalla fotografia d’arte alle ricerche creative, al territorio. Tanti gli ospiti di rilievo e i giovani talenti che mostreranno i propri lavori, favorendo un dialogo con gli appassionati, gli esperti e i professionisti del settore. Non la consueta rassegna, ma un progetto articolato che interesserà l’intera città e la valle olona, tra spazi pubblici e privati, gallerie, librerie, studi di architettura, atelier d’arte e ville. Per rendere maggiormente rilevante l’evento, si sono unite diverse realtà culturali e formative della città, predisponendo progetti qualificanti che interesseranno diverse fasce di età di studenti e cittadini, impegnati in ricerche e sperimentazioni. In sintesi, menzioniamo i collaboratori, i partner e le scuole che hanno aderito con interesse alla realizzazione dell’iniziativa: Liceo Artistico “Paolo Candiani”, Liceo Scientifico “Arturo Tosi”, Liceo Classico Crespi, Istituto Cinematografico “M. Antonioni”, Istituto Italiano di Fotografia, La Casa Bioecologica, Show Room Arredamenti Brusatori, Libreria Galleria Boragno, Galleria Palazieta, Caccia Cornici, Centro Giovanile STOA’ per l’Arte, BipBusto Apple Premium Reseller, Associazione Geographical Research, Associazione Christian Onlus, MooM Hotel Gallery, Studio Fotografico Area 6, Associazione Corti Sonici, Archivio del Cinema Industriale della LIUC, Associazione A.U.Ba.M onlus, Enobene.
LOUIS BOURJAC
Pigalle
Mostra a cura di Matteo Pacini
Louis Bourjac, raffinato e poliedrico fotografo francese, apprezzato a livello internazionale per le sue importanti collaborazioni con le grandi maison della moda parigina, ma anche per il suo interesse nei confronti di momenti di aggregazione umana come le strade affollate e i locali notturni nelle vie di Montmartre, presenta un lavoro sulle notti parigine di Pigalle, fatte di divertimento e di incontri casuali. Racconti di istanti, sguardi, incontri, verità di una città, Parigi, che non dorme mai e che propone a qualunque ora della notte una possibile variazione alla propria vita. Amante dei viaggi, Luis Bourjac dal 1982 al 1987 è di nuovo a Parigi dove studia fotografia con figure del livello di Henri Coste e Beni Trutmann, oltre a lavorare con varie agenzie e riviste. L’anno successivo comincia la collaborazione con le grandi maisons della moda parigina come Chanel e Givenchy, ma parallelamente è attratto dal quotidiano, dagli ambienti urbani e dai momenti di aggregazione umana come gli incontri di boxe o le manifestazioni folcloristiche. E così anche le sue numerose esposizioni viaggiano su un doppio binario, da sempre alternando il suo interesse per ciò che accade nella vita di tutti i giorni al mondo fatato della moda e dei suoi retroscena. Spirito libero dai molti interessi, Bourjac oltre alla moda si occupa anche di paesaggio, ma non del tradizionale paesaggio da cartolina, bensì di quello più sporco e rugginoso dei grandi stabilimenti industriali dismessi, che offrono grandi spunti estetici grazie al fascino della decadenza e dell’abbandono.
Universita’ LIUC CARLO CATTANEO
ANGELO DESOLE, MARCELLO MODICA,PIERCLAUDIODURANTI,
MAURIZIO NIMIS, MERI VALENTI, LOUIS BOURJAC
Paesaggio dell’industria
Mostra a cura di Matteo Pacini
La mostra “I paesaggi dell’industria” è un viaggio nel patrimonio di conoscenza industriale vista dagli scatti fotografici in bianco e nero di sei autori che hanno fatto della fabbrica uno dei perni della loro ricerca visiva: Angelo Desole e Marcello Modica che proprio all’archeologia industriale legano molto della loro passione fotografica, Pierclaudio Duranti, viaggiatore ed amante della fotografia lenta come lui stesso ama sottolineare, Maurizio Nimis, Meri Valenti e ancora Louis Bourjac, anch’egli affascinato dalle “cattedrali” industriali, spesso prive di presenze umane. Scatti di rara bellezza e intensità che propongono il silenzio assordante e la sospensione di quel mondo, l’industria, che viene a galla solo in occasione di eventi tragici dal grande impatto mediatico. Ma la mostra fa un passo in più, perché cerca di cogliere lo stretto rapporto dell’industria con il territorio circostante, inteso come paesaggio ma anche ambiente urbano: dunque si passa dalla violenza che immense strutture di ferro e cemento operano sul paesaggio, all’approccio armonico che l’architettura industriale tenta cercando il minore impatto possibile sugli equilibri della natura e dell’uomo. La mostra non vuole dunque essere un nuovo catalogo di paesaggi industriali, ma proporre uno sguardo critico e consapevole, anche per quanto riguarda gli aspetti teconologico-produttivi, al ruolo dell’industria nella società. E non è casuale, in questo senso, il patrocino che alla mostra darà l’AIPAI, L’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale che attraverso il rapporto con diverse università italiana ha intrapreso da anni una battaglia a difesa del valore culturale dell’industria sotto il piano storico, economico,architettonico e ingegneristico.
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